Alcuni dati del progetto
Il progetto originale è di Kiko Argüello -noto pittore spagnolo- ed iniziatore, insieme a Carmen Hernandez, del Cammino Neocatecumenale. Kiko si è avvalso della collaborazione di un gruppo di architetti internazionali, (Mattia del Prete, Antonio Avalos, Alberto Durante e Guillermo Soler) ed ha disegnato un complesso di linee estremamente moderne, ma che allo stesso tempo si fondono armonicamente con il paesaggio circostante. La costruzione è stata iniziata nel gennaio 1999 sotto la direzione di un architetto ebreo, Dan Mochly di Haifa, in collaborazione con un architetto argentino, P. Daniel Cevilan. I responsabili per la parte tecnica e per il coordinamento dei lavori sono stati rispettivamente l’ingegnere austriaco P. Ewald Randl, professore di ingegneria a Graz, e l’architetto colombiano Jose Vicente Sandino.
L'Auditorio
La prima terrazza o blocco, la più alta rispetto al lago, ospita un centro congressi, con servizi di traduzione simultanea, capace di accogliere oltre 300 persone: esso può essere utilizzato per incontri internazionale di teologia, di studi biblici, incontri di Conferenze Episcopali, incontri per la formazione permanente dei presbiteri e per la formazione di seminaristi nell’ultima fase di preparazione al presbiterato.
La Libreria
Il primo blocco contiene anche una biblioteca computerizzata dalle linee estremamente moderne per facilitare lo studio e l’approfondimento della Sacra Scrittura, con una particolare attenzione al Sermone della Montagna.
Il santuario della Parola
Un elemento caratteristico della “Domus Galilaeae” è il Santuario della Parola, che a disposizione degli ospiti della casa per scrutare le Scritture in un clima di preghiera e contemplazione. Nel Santuario della Parola si trovano 80 troni e sulla parete di fondo vi è un Tabernacolo che contiene, su due livelli, il Santissimo Sacramento e la Sacra Scrittura, secondo quanto indicato nella Dei Verbum [1].
La Chiesa
Il complesso ospita inoltre la Chiesa per le celebrazioni eucaristiche, che può accogliere fino a 300 persone, e una cappella del Santissimo sormontata da un calice stilizzato, chiaro riferimento alla passione di Cristo. [2]
Attorno al Chiostro centrale sono disposti gli altri servizi: il refettorio, sale per incontri, l’ingresso principale con la reception, la cucina. Tutto l’edificio è ricoperto da pietra serena proveniente dalle cave di Fiorenzuola (vicino a Firenze), un materiale che si adatta molto bene alla natura circostante. L’entrata è caratterizzata da un grande portico neo-romanico.
Nelle piani inferiori vi sono 100 stanze, ognuna con due letti per un totale di oltre 200 letti, ciascuna con bagno, aria condizionata, e riscaldamento autonomo. Tutte le stanze sono con vista sul lago e possono servire come luogo di meditazione e di riposo. Nel corso di un anno il complesso, calcolando una permanenza variabile dai 5 ai 15 giorni, è in grado di ospitare dai 10.000 ai 20.000 pellegrini. Il complesso si distende su di un terreno di circa 33.000 m2, e l’edificio ha una superficie complessiva di circa 12.000m2. Il progetto è stato finanziato da molti benefattori, tra cui diversi Cardinali e Vescovi, ma soprattutto dai i fratelli delle comunità neocatecumenali di tutto il mondo, che hanno gareggiato, e continuano a farlo, per raccogliere i fondi necessari.
Riferimenti
[1] - Dei Verbum, N.21
[2] - «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Matteo 26,39).